Terzo posto, yes we can. Il Campobasso che ospita il Castelfidardo (ancora alle 15, ancora curva ad un euro) vuole darsi un obiettivo concreto in questo finale di campionato. I play-off, ok, che non sono scontati anche perché San Nicolò (-4) e Recanatese (-6) non mollano. Ma il lupo non si guarda solo alle spalle, intravede anche il Fano (+4), terzo in classifica e non imprendibile, con ben cinque gare su otto da giocare a Selvapiana, una di queste proprio con l’Alma fra un mesetto o poco più.Per cui sognare di migliorare il piazzamento dello scorso anno è lecito e non costa nulla. L’importante è continuare con la stessa concentrazione e la stessa voglia delle ultime gare.
Stavolta la fisarmonica la vuol prendere in mano il Campobasso, all’andata “suonato” dopo pochi minuti dal Castelfidardo, dove siffatto strumento è di casa. Il “lupo” fu costretto a dire addio definitivamente alle ambizioni di primato. Il tecnico Cappellacci, per il quale il “secondo posto equivale ad una retrocessione”, dovette fare i conti con l’amara realtà di un esonero inevitabile. Era il 1° novembre, tutti i Santi furono chiamati giù dalle… imprecazioni di un tifo deluso e mortificato da una prestazione tutt’altro che brillante. Il martedì fu chiamato Favo a “normalizzare” una squadra che di grande aveva l’etichetta ma che in realtà era a rischio sbando.
Pian piano, con il tempo necessario a trovare chimica ed equilibrio, sfoltendo la rosa, correggendola anche tenendo conto del budget, non certo infinito, del club, Favo è riuscito in un’autentica impresa. Riequilibrare il tutto, dosando con mano sapiente i minutaggi di ciascuno, ricompattando la difesa pur dovendo fare i conti non di rado con delle assenze pesanti.
Il Castelfidardo è in zona-playout e sta rivivendo le stesse paure della passata stagione, quando scongiurò il ritorno in Eccellenza solo beneficiando di un provvidenziale ripescaggio. Da dieci giorni i biancoverdi marchigiani hanno cambiato il “manico”. Al dimissionario Bolzan è subentrato De Angelis, 48 anni, già buon calciatore di Ancona, Barletta, Verona, Foggia, Modena, Teramo e Frosinone. Da tecnico è uscito dalla sua regione, le Marche, solo per guidare due anni il Frosinone Primavera. Due i precedenti in Molise, a distanza di quasi mezzo secolo l’uno dall’altro: 3-0 in IV serie nel 1955, 3-1 il 2 novembre 2014. Arbitra Panettella della sezione di Bari, coadiuvato dagli avellinesi Picariello e Lippiello. S.C.