Si è spento Mario De Santis, storico massaggiatore del Campobasso Calcio fine anni ’70

Ho appreso solo oggi della scomparsa, qualche giorno fa, di un altro protagonista della storia sportiva campobassana, dopo quella di Tonino Bussone. Questa volta, tuttavia, si tratta di un attore non protagonista ma che, in realtà, è stato fin troppo importante per la professionalità e la capacità con cui ha svolto il suo fondamentale lavoro al servizio di diverse società del capoluogo (Campobasso calcio e Nuovo Basket Campobasso su tutti): Mario “Mariettino” De Santis.

Non so quanti anni avesse né cosa sia successo in questo suo ultimo scorcio di vita ma so con certezza che al pari di Luigi Veleno, Domenico Lenzi, Tommaso Maione, Attilio Lagonigro, Ernesto Bronzetti, Bruno Giorgi, Luigi Falcione e Pietro Fontana (solo per citarne alcuni a me cari) lo ricorderò per tutta la vita. Intanto per l’odore di crema canforata sui muscoli dei calciatori durante i massaggi pre e post gara che veniva fuori dalla piccola stanzetta del Romagnoli dove prestava servizio in modo assolutamente maniacale e riservato, e poi per il fatto che Mariettino era l’unica persona dalla quale mio padre accettava di farsi fare, all’occorrenza, le iniezioni (sic!). Così come l’odore del tè caldo tra primo e secondo tempo, sapientemente preparato per i giocatori da Luigi Veleno (altra colonna portante del calcio campobassano del tempo) e le mangiate di spaghetti di Domenico Lenzi o la scelta dei vini nei ristoranti, in trasferta, di Attilio Lagonigro.

Ricordi indelebili di persone che sono riuscite a dedicare al calcio e allo sport in generale il tempo necessario per fare le cose per bene (a costo quasi zero), con passione, pur avendo una professione e una famiglia a cui pensare. Oggi questo stesso tipo di “dedizione” è diventata una vera e propria professione a tempo pieno: magazzinieri, fisioterapisti, segretari, medici sportivi; una cerchia di persone che è vissuta e che vive ancora (a certi livelli) dietro le quinte, lontano dalle luci e che, ahimè, viene costantemente dimenticata troppo in fretta dalla letteratura sportiva, condita esclusivamente di numeri e successi di questo o quel calciatore. Una moltitudine di professionalità cui andrebbe riconosciuto, una volta per tutte, il merito di aver concorso a questo o quel risultato al pari degli atleti, degli allenatori e dei presidenti. 

M.S.

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