Verso il ballottaggio, Fimiani-Bucci (Centrosinistra): «Il centrodestra critica l’intesa raggiunta. Cosa avrebbero fatto loro?»

«Il candidato sindaco del centro destra e i suoi sostenitori, in queste ore, criticano l’intesa programmatica raggiunta, in vista del ballottaggio, tra la candidata sindaca del centro sinistra Marialuisa Forte e la coalizione civica di Pino Ruta.

Un’operazione di convenienza, a dire di De Benedittis & Co., volta solo alla spartizione delle poltrone alle spalle dei cittadini campobassani.

Ora, a parte che l’intesa programmatica, che è qualcosa di meno dell’apparentamento consentito dalla legge, è, di per sé, del tutto legittima, provate a chiedere a De Benedittis cosa avrebbe fatto se Pino Ruta l’apparentamento lo avesse chiesto a lui.

Vi risponderebbe, negando il vero, che lo avrebbe rifiutato.

Che risposta diversa da questa, del resto, ci si potrebbe attendere da chi non ha avuto remore ad appellarsi all’ormai famoso comunicato stampa della “colazione” con il quale i 30 candidati più votati del centro destra, su un foglietto, scritto con allegra punteggiatura, hanno riconfermato, apponendovi la firma, la loro fedeltà allo stesso De Benedittis?

Una trovata al limite del goliardico, se non fosse, invece, di una gravità assoluta, sfuggita a molti.

È come se il giorno dopo il matrimonio, quando ancora riecheggia nelle orecchie degli sposi la formula di fedeltà pronunciata dal prete officiante, il marito chiede alla moglie di sottoscrivere l’impegno solenne a non tradirlo per i prossimi cent’anni.

Un chiaro segnale di insicurezza da parte di De Benedittis il quale teme che i suoi, nell’ultima settima, abbandonino la nave insieme al suo comandante, lasciandolo al proprio destino.

Ma, purtroppo, non è solo questo.

Il messaggio che si è voluto dare con il comunicato stampa della “colazione” è il seguente: i voti dei nostri elettori sono i nostri, li faremo dare a te e non li dirotteremo verso altri lidi.

Niente di più lontano dalla libertà del voto, dal rispetto di un processo, massimamente democratico, come è quello dell’espressione del consenso in una competizione elettorale, un messaggio mortificante per gli stessi cittadini elettori del centro destra.

Ma forse, De Benedittis & Co. nemmeno se ne sono resi conto.

Perché a loro interessa solo, attraverso la conquista del Comune, garantire la tanto sbandierata filiera istituzionale.

Quella che li vede legati a doppio filo con i loro partiti di riferimento nazionale, i quali incarnano la destra più reazionaria che l’Italia abbia mai conosciuto da 70 anni a questa parte e che, nel silenzio di tutti, ha imposto alla nazione quell’autonomia differenziata che rappresenta null’altro che la definitiva disgregazione del paese, la prevalenza degli interessi delle regioni più ricche del Nord a danno di quelle, più svantaggiate, del sud, la mortificazione dei principi solidarietà, pari opportunità e riscatto delle fasce più deboli della popolazione che sono alla base di uno Stato che possa dirsi democratico.

Ma questo De Benedittis & Co., fanno finta di non saperlo o, forse, nemmeno lo sanno e, comunque, se pure lo sapessero, non lo direbbero mai ai cittadini di Campobasso, interessati solo – loro si – alla conquista delle poltrone e a nient’altro».

Maria Concetta Fimiani, Lello Bucci

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